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Parco dell’Appia Antica, le bellezze del parco degli antichi romani

Roma custodisce una quantità considerevole di luoghi suggestivi e caratteristici che la rendono, come noto, una delle città più belle del mondo. Il parco di Via Appia Antica con il suo patrimonio storico e architettonico, gli scorci che si aprono sulla campagna romana, i colori vividi che si stagliano nelle giornate soleggiate, offriranno agli innamorati momenti davvero emozionanti e coinvolgenti.

Il fascino dell’antichità si mescolerà magicamente ai meravigliosi paesaggi circostanti, che si spingono fino ai Castelli Romani, e non potrà lasciare indifferenti, regalando una giornata davvero speciale. Il parco della Via Appia Antica è facilmente raggiungibile sia da chi proviene da Roma che da fuori.

Origini e Storia dell’Appia Antica

L’Appia Antica è, a buon ragione, considerata la più conosciuta e celebrata tra le strade costruite sotto l’Impero Romano. Proprio per questo è stata denominata “Regina Viarum”, ovvero la “Regina delle Strade”. Già quando fu costruita nel 312 a.C. dal Console Appio Claudio doveva rappresentare per Roma un simbolo della sua grandezza. Era stata concepita per collegare tutta la parte sud della penisola e il primo tratto che partiva dalla Porta Capena, raggiungeva la città di Capua.

I lavori terminarono nel 307 a.C. ma furono fatti in seguito dei prolungamenti che la portarono nel 244 a.C fino a Brindisi. Una particolarità che la distingue è che la pavimentazione stradale fu effettuata con grossi blocchi di pietra che consentivano a qualsiasi mezzo di percorrerla con ogni condizione di tempo. Tale tecnica fu poi estesa a tutto il sistema viario che si sviluppò durante l’arco dei secoli caratterizzando tutto l’impero.
Oggi, percorrendo l’Appia Antica, è come sfogliare un libro aperto sulla storia di Roma attraverso i monumenti di grandissimo interesse che hanno portato recentemente all’istituzione del Parco Regionale.

Il tratto visitabile della Via Appia Antica inizia dalla Porta di San Sebastiano e termina in località Frattocchie dove la vecchia consolare si congiunge con la Via Appia Nuova. Il nostro itinerario parte invece dall’incrocio della Via Appia Antica con la Via di Cecilia Metella e giunge fino al GRA. L’incrocio si può raggiungere dal centro di Roma con gli autobus di linea o con l’Archeobus.
Per chi usa il mezzo proprio è consigliabile parcheggiare sulle vicine Via dell’Almone o Via Appia Pignatelli (comunque sconsigliamo l’uso dell’auto a causa della difficoltà di sosta nei pressi del percorso). Il percorso può iniziare anche presso la Località Frattocchie, termine ideale del percorso di visita. Dall’incrocio quindi si prosegue in direzione sud (fuori Roma) e dopo un centinaio di metri si incontra, sulla sinistra, la Torre Capo di Bove, resti di un antico sepolcro. Poco più avanti la via continua fiancheggiata da pini e cipressi secolari dove si potrà camminare sul primo segmento dell’antico lastricato basaltico.
Alla fine di questo tratto, si lascia sulla destra l’ex Forte Appio e, ai lati dell’antica consolare, troviamo i sepolcri del IV e V miglio. Tra i tanti che possiamo osservare spicca la Tomba di Sant’Urbano (primo esempio di sepoltura cristiana in superficie) e un altro sepolcro detto “a torre”.

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