Tutto ha avuto inizio negli anni ’60, quando il signor Armando, reduce da sfavillanti esperienze in alberghi di lusso e da vent’anni nel rigore organizzativo della multinazionale francese Sodexo, avvertì il richiamo di un sogno: abbandonare per sempre l’uniforme da dipendente per dare vita a un luogo in cui il gusto e l’accoglienza fossero davvero casa.

Nel 1985, quel sogno prese forma con Massenzio ai Fori, nel cuore pulsante di Roma. Largo Corrado Ricci era allora un crocevia di turisti di passaggio, spesso avventori frettolosi in cerca di un pasto “mordi e fuggi”.

Ma Armando volle offrire qualcosa di diverso: un’osteria di mare e sapori romani, una pizzeria a legna e un forno caldo di fragranze autentiche.

In men che non si dica, il locale si trasformò in un punto di riferimento, capace di servire fino a 350 coperti e di fidelizzare un’intera brigata di cuochi e camerieri, molti dei quali ancora oggi parte di quella che è ormai una vera famiglia.

Col passare degli anni, però, la frenesia del centro e la scarsa attenzione alla qualità stancarono Armando. L’afflusso continuo di turisti, i ritmi esasperati e le materie prime talvolta trascurate non rispecchiavano più la sua idea di ristorazione.

Così, nel 2015 prese coraggio e portò con sé il nucleo storico dello staff in un angolo di Roma ancora poco esplorato: il Parco dell’Appia Antica. Qui si celava un edificio del 1918, che dopo tre lunghi anni di pazienti ristrutturazioni, tra permessi ostici e vincoli di belle arti, tornò a risplendere il 30 settembre 2019.

Oggi, il nuovo Massenzio non è più solo un ristorante, è un’oasi di serenità, a cinque minuti dalle Terme di Caracalla, dove ogni tavolo è accarezzato da un filo verde di natura secolare. Addio alla “corsa al piatto veloce”: qui, il pesce fresco diventa protagonista di creazioni curate e personalizzate, servite con la gentilezza discreta di chi conosce ogni cliente per nome.

Lo staff, che un tempo era solo un gruppo di colleghi, è oggi una famiglia unita da valori condivisi: quantità di lavoro e sacrifici hanno forgiato legami sinceri, e ognuno porta nel cuore il desiderio di vedere crescere il sogno di Armando e Rita.

E guardando al futuro, non c’è erede diretto in famiglia, ma c’è un lascito di passione e competenza che merita di durare. Il progetto, coltivato piano piano tra un servizio e l’altro, è quello di consegnare il locale proprio a chi, in questi anni, ne ha fatto il cuore vivo e pulsante.

Affidare Massenzio a chi l’ha costruito con dedizione e sorrisi, perché continui a battere forte, generazione dopo generazione. È questo il sogno che alimenta ogni nuova ricetta, ogni brindisi e ogni attimo condiviso nella nostra oasi d’autore.